venerdì 25 marzo 2011

La pellicola Super 8

'O barbiere te fa bello, 'o vino te fa guappo e 'a femmena te fa fesso
(Il barbiere ti fa bello, il vino ti fa temerario e la donna ti fa fesso)

Molte donne ritengono che quello maschile sia un universo alquanto prevedibile, contrariamente a quello femminile che, invece, è assolutamente più contorto ed enigmatico. Non me ne vogliano i signori lettori, poiché, personalmente credo che tale peculiarità, riassunta dal proverbio odierno in maniera forse un po’ superficiale, ma, sicuramente, attendibile, non sia da considerarsi necessariamente una deficienza o una limitazione. 
La concezione che gli uomini hanno del mondo in tutte le sue sfaccettature è notoriamente molto più lineare e coerente di quanto sia quella delle donne. Per un uomo due più due fa sempre quattro; la donna, invece, riesce a convincerti che qualche volta possa fare tre o cinque!
Così, le reazioni dell’uomo difronte ad un’offesa o ad un torto subìto possono essere plateali, chiassose, ma sono quasi sempre impulsive e, pertanto, prevedibili. Viceversa, una donna ferita nell’orgoglio, è molto più pericolosa, in quanto, generalmente, cova la sua vendetta in maniera lenta e imponderabile. Per raggiungere davvero il suo scopo ed avere piena soddisfazione, è, addirittura, capace di celare la sua ira e il suo rancore dietro una maschera di apparente cordialità, ma, attenzione, perché, appena la lama sarà affilata al punto giusto, non si farà alcuno scrupolo di pugnalarvi alle spalle.
Giusto per la cronaca, vorrei informare mio marito Alessandro che, per quanto riguarda la prevedibilità delle reazioni, può stare tranquillo: sotto questo aspetto (ma solo e soltanto sotto questo aspetto!) è come se avesse sposato un uomo!
E passiamo, come di consueto, a sistemare un altro piccolo tassello della mia autobiografia!
Presa e palesata al resto del mondo la mia decisione, la prima cosa che feci fu quella di spacchettare gli scatoloni che solo qualche ora prima stavo alquanto svogliatamente riempiendo. Ripensandoci a freddo, la scena che balena nella mia mente ha un non so che di comico. Ci pensate? Il piccolo soggiorno era invaso da cartoni, nastro adesivo, oggetti avvolti in fogli di giornale e pronti ad affrontare l’ennesimo letargo in vista dell’ennesimo trasloco: mi sembra quasi di udire i loro brontolii e mugugni, stufi com’erano di me e delle mie continue inversioni di marcia! Ed eccomi lì, dopo neanche 24 ore, a disturbare ancora una volta i loro sonni e a rimaneggiarli per metterli nuovamente in bella mostra su qualche mensola o ripiano. Era come guardare una vecchia pellicola Super 8 (ve la ricordate?) che, mentre lascia scorrere le immagini fotogramma dopo fotogramma, improvvisamente ferma la sua corsa e torna indietro, così da assistere esattamente alla stessa scena, ma alla rovescia.
Mentre risistemavo casa, andavo elaborando i risvolti della scelta maturata, cercando di mettere ordine anche dentro me stessa. Dovevo avere la capacità di lasciarmi alle spalle senza alcun rimpianto quella parte di me che tanto aveva lottato e creduto nella possibilità di rientrare a Siena, e che, alla fine, era riuscita nel suo intento! Sviluppai velocemente questa capacità, facendo un ragionamento molto semplice: qual era il mio stato d’animo mentre mi accingevo alla partenza? E come si era evoluto dal momento in cui avevo sciolto ogni riserva? La serenità che provavo all’idea di percorrere la mia strada insieme ad Alessandro mi diede automaticamente la risposta. Non sapevo ancora quanto sarebbe stata lunga quella strada, ma ero certa che, in ogni caso, ne sarebbe valsa la pena!

1 commento:

  1. Non mancherò di leggere i tuoi post precedent che mi sono perso per mancanza di tempo.

    Fuori alla vecchia bottega di un barbiere vicino casa mia c'è ancora, in bella vista, scolpito nel marmo, il proverbio da te riportato.
    Che, tra i tanti, trovo sia molto lusinghiero.
    Ciao.

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