mercoledì 27 febbraio 2013

Lo sapevate che le mamme bloggers sono sempre di più?

Il mommy blogging è un fenomeno in crescita esponenziale. Secondo uno studio recente di Scarborough Research, società americana di ricerche di mercato, negli Stati Uniti il 14% delle donne con bambini in famiglia ha letto o scritto blogs negli ultimi 30 giorni.
Internet diviene per le mamme, soprattutto se anche casalinghe, il punto di incontro per scambiare opinioni, consigli e, perché no, fare del web un'opportunità di lavoro e di guadagno.
Che molti mommy blogs siano lontani anni luce dal resoconto giornaliero di pappe, nanne e cambi di pannolini è risaputo da tempo. Sempre più spazio viene dato a racconti, fotografie, vita quotidiana, libri, moda, consigli, tecnologia, ricette, design. 
Le mamme bloggers hanno l'opportunità di mostrare al pubblico quello che c'è aldilà dell'essere mamma e basta. Così, sempre più spesso emergono talenti nascosti che, viceversa, sarebbero rimasti insabbiati e che spaziano dalla scrittura, alla fotografia, alla moda, al make-up, al bricolage.
Insomma, le donne in rete dimostrano una crescente imprenditorialità e professionalità e capire dove si andrà a finire è molto difficile, visto che il fenomeno è solo agli inizi.
E voi cosa aspettate a mettervi in gioco?




martedì 26 febbraio 2013

Donne, cucinate per dovere o per piacere?

Conosco diverse donne che da sempre proclamano che per loro cucinare è un hobby e, dunque, vivono il momento della preparazione dei pasti come un vero e proprio passatempo.
Di solito, questa prerogativa spetta agli uomini che, quando si dilettano in cucina, superano di gran lunga le donne, proprio perché vestono i panni di chef sporadicamente e, comunque, per passione.
Io sono una di quelle che alterna parentesi di dovere a parentesi di piacere. Di solito, do tutta me stessa nella preparazione dei dolci che, nel panorama delle ricette, sono i miei preferiti. La mia specializzazione, da buona napolatena, non poteva che essere 'o babbà.
E poi non dimentichiamo che il cucinare è funzionale al desinare, inteso come ritrovarsi tutti intorno alla stessa tavola per condividere le proprie esperienze in un’atmosfera rilassata ed informale.
Purtroppo, la funzione di convivialità della tavola non ha più la pregnanza di un tempo. Nel mio immaginario i veri banchetti sono quelli che si organizzano tra le mura domestiche con una nutrita compagnia di amici. Ma vuoi per la carenza di spazi ragionevoli, vuoi per la mancanza di tempo, abbiamo, nostro malgrado, perso anche il senso dell’accoglienza e, con esso, il retaggio atavico relativo alla conduzione della casa.
E allora quali conclusioni trarre da queste rapide riflessioni? Indubbiamente, sarebbe auspicabile un recupero dei valori domestici che furono propri delle nostre nonne, il che ci permetterebbe di riscoprire anche i veri piaceri della tavola e l’antica arte dell’ospitalità.
Come intendo tenere fede a questi propositi? Domenica prossima, ravioli fatti in casa. Siete tutti invitati!






lunedì 25 febbraio 2013

Di chi sono i nostri figli?

Il tema di oggi è molto delicato, e riguarda il tempo che noi mamme dedichiamo alle nostra prole.
Non tutti i figli hanno la fortuna di avere a disposizione la loro mamma 24 ore su 24, poiché, molte donne sono costrette a lavorare per dare il proprio contributo ad una famiglia che, ormai, con un solo stipendio non riuscirebbe più a sbarcare il lunario.
Questa deplorevole condizione costringe le donne lavoratrici ad affidare i propri figli, anche in tenerissima età, a nidi, a baby sitter e, nella migliore delle ipotesi, ai nonni. Ormai questa prassi è divenuta scontata, come se, allo stesso modo, fosse scontato per un bambino, privato della presenza e delle premure della SUA mamma, trovare in altri, fossero pure i nonni, un soddisfacente surrogato a colei che per LUI è insostituibile.
Talvolta, simili situazioni sfociano, con il passare degli anni, in frustrazioni o, peggio, in comportamenti  che, genericamente, definisco asociali dei nostri figli. Possiamo incolpare di ciò la società, la scuola, le cattive compagnie, i media, ma, di fondo, l'origine di tali squilibri è da ritrovarsi nell'assenza della figura materna nei momenti più delicati della crescita dei figli.
Checché se ne dica, "i figli sono della mamma"! 




               

venerdì 22 febbraio 2013

La vostra casa è un regno o una prigione?

Quando mi confronto con altre donne, in particolare se casalinghe, sento spesso ripetere: "Per me la casa è come una prigione. Qualunque pretesto va bene, purché mi permetta di uscire almeno una volta al giorno!"
Questo tipo di affermazione e, soprattutto, l'insoddisfazione che l'accompagna, mi lasciano spesso perplessa e un po' dispiaciuta per la situazione di disagio che queste donne quotidianamente vivono. Istintivamente, sorge in me la domanda: "Perchè le casalinghe si identificano come delle 'sepolte vive', piuttosto che come le regine delle mura domestiche?"
Eppure, la casa non è soltanto il luogo fisico che ci accoglie giorno dopo giorno, offrendoci riparo e ristoro. E’ questo, ma anche molto di più di questo. E’ lo scrigno segreto dell’energia, della vitalità e dell’empatia che tiene insieme la famiglia, è una sorta di tempio in cui si celano e si proteggono con amore e premura gli equilibri domestici, è il luogo dove la casalinga prepara il quotidiano desinare, in un atto che va al di là del semplice sostentamento alimentare, poiché quell’atto racchiude un mondo di significati ben più profondi, che fanno di lei il vero fulcro della casa, la virtù fatta persona che tutti i giorni dispensa la vita ai propri cari.
E voi, cosa ne pensate?







giovedì 21 febbraio 2013

Quanto tempo dedicate a voi stesse?

Con tutto il da fare che c'è in casa e fuori casa, a noi donne rimane sempre poco tempo libero da dedicare a noi stesse. Eppure, ci sarebbero mille cose nella nostra agenda mentale che fanno capolino e che reclamano il loro sacrosanto diritto di vedersi realizzate!
Il problema è che, come mamme, casalinghe e lavoratrici, anteponiamo sempre le esigenze altrui alle nostre e, spesso, senza neanche accorgercene, arriviamo a fine giornata dedicandoci a tutto meno che a noi stesse.
Alla luce di tutto ciò, la domanda che oggi vi giro è la seguente: "Esistono degli espedienti per ritagliarci quotidianamente un po' di tempo libero?"
Personalmente, cerco di 'scalettare' le cose da fare durante la giornata con almeno 24h di anticipo, proprio come farebbe il manager di una grossa azienda. Vi assicuro che con un minimo di organizzazione domestica riuscirete a recuperare un bel po' di tempi morti, che potrete 'resuscitare' coltivando le vostre passioni ed interessi!




mercoledì 20 febbraio 2013

Famiglie numerose (e non!): quando le mamme superano i managers

Come mamma di quattro figli, con età compresa tra 9 anni e 13 mesi, vi assicuro che gestire oggigiorno una famiglia è un'impresa tutt'altro che semplice. Organizzare la quotidianità, per quanto essa sia più o meno routinaria, richiede un impegno e una metodicità costanti: svegliare i più grandi per andare a scuola, preparare la colazione, gli zainetti, la merenda, riordinare la casa, fare la spesa, approntare il pranzo, rigovernare al cucina, aiutare i bimbi nei compiti, accompagnarli in giro tra attività sportive, feste e catechesi, ricominciare con la cena per poi metterli a letto, implica doti organizzative e gestionali degne dei migliori managers. Se poi a tutto ciò aggiungete il lavoro che molte mamme svolgono anche al di fuori delle mura domestiche, allora dovrete ammettere di avere a che fare con delle vere e proprie Wonder Women.  
E voi come riuscite ad gestire la vostra famiglia, numerosa o meno che sia?



martedì 19 febbraio 2013

Cosa rappresenta per voi il matrimonio?

Oggi Massimo Troisi avrebbe compiuto 60 anni.
Ecco una sua celebre frase, tratta dal film Pensavo fosse amore... invece era un calesse (1991):
Tommaso (Massimo Troisi) ad Amedeo (Angelo Orlando): "Com'è che vi sposate... avete problemi?"

E per voi, cosa rappresenta il matrimonio?



lunedì 18 febbraio 2013

Crisi: riuscite ad arrivare a fine mese?

Il tema di oggi è piuttosto scottante e di grande attualità.
Ormai, sono sempre più numerose le famiglie italiane che lamentano grosse difficoltà per arrivare a fine mese. Anche due stipendi in casa talvolta non sono sufficienti per affrontare le spese relative ai beni di prima necessità.
L'aumento della pressione fiscale, unito all'inflazione, hanno dato vita ad un mix esplosivo che porta molte aziende a chiudere e, di conseguenza, provoca la perdita di lavoro per migliaia di persone.
Anche le casalinghe, a cominciare dalla sottoscritta, cercano qualsiasi escamotage per contenere le spese domestiche, ricorrendo ad offerte, discount e saldi.
E voi, come state affrontando questo periodo particolarmente critico?
Date la vostra testimonianza, poiché, anche se può sembrarvi inutile, vi assicuro che condividere le proprie esperienze aiuta ad affrontare i problemi con una serenità e una lucidità maggiore.



giovedì 14 febbraio 2013

Nasce "Cosa mi consigli?", la rubrica del blog dedicata alle donne

Ha finalmente preso corpo un'idea che mi frullava per la testa da un po' di tempo, ossia creare nell'ambito del mio blog una rubrica dedicate alle donne, che lavorino o meno fuori casa, e ai loro problemi.
Ciò che mi ha spinto a passare concretamente all'azione è stato il riscontro positivo che ho avuto presso tante delle mie lettrici. La maggior parte sono amiche mediatiche, con le quali si è, tuttavia, stabilito un legame profondo e, oserei azzardare, sincero, per il solo fatto di condividere gli stessi problemi con sensibilità affini.
Ecco, allora, al suo debutto la mia rubrica, che ho voluto chiamare Cosa mi consigli?, non certo perché abbia la presunzione di possedere la panacea ai problemi altrui, ma semplicemente perché mi farebbe piacere mettere a disposizione la mia modesta esperienza di vita a favore di chi attraversa una fase delicata della sua esistenza, una fase in cui si trova, per necessità o per scelta, a dover prendere delle decisioni importanti, che riguardano non tanto cosa si vuole fare, quanto, piuttosto chi si vuole essere.

Ebbene, vorrei inaugurare la mia, anzi, la nostra rubrica con una lettera inviatami in posta elettronica da Sonia, 38 anni, della provincia di Barletta-Andria, una donna laureata, impegnata nel sociale ed autonoma, sin da quando, appena diplomata, ha cominciato a lavorare. Sposata da un anno e mezzo, ora comincia a chiedersi se sia giusto sottrarre del tempo prezioso alla famiglia che intende costruirsi.
La sua idea di lasciare il lavoro viene considerata folle, soprattutto se si tiene conto del periodo critico che l’economia sta attraversando.

Cosa consigliarti, cara Sonia? Sappi che anche io, quando ho lasciato il lavoro da bancaria per dedicarmi alla famiglia, sono stata letteralmente travolta da critiche ed obiezioni, soprattutto da parte delle persone a me più vicine; anche io sono stata tacciata di pazzia; anche io ho dovuto rendere conto agli altri delle scelte riguardanti la MIA vita.
Ebbene, ciò che posso dirti, o che, almeno, è valso nel mio caso, è che noi siamo gli unici arbitri della nostra esistenza. L’unica persona con cui devi concertare qualunque scelta che ti riguardi è tuo marito, poiché è con lui, e solo con lui, che dovrai condividere il tuo cammino.
Lascia pure che gli altri ti scambino per folle o per stramba: del resto, qualcuno ben più importante di noi mi pare che qualche anno fa abbia scritto addirittura un Elogio della  Pazzia!


mercoledì 13 febbraio 2013

Piccoli consigli per grandi Donne

L'altro ieri, una collega del Monte dei Paschi di Siena, la dolcissima Alessandra, che non conoscevo e che mi ha contattato tramite il mio blog, mi ha chiesto dei consigli circa delle scelte di vita molto importanti che si appresta a fare. In particolare, alla luce della mia decisione di lasciare il lavoro in banca nel 2010 per dedicarmi alla famiglia, mi ha letteralmente inondata di complimenti, confidandomi che anche lei, mamma di due gemellini, sta valutando di seguire il mio esempio.
Alessandra non è l'unica ad avermi contattata. A lei potrei aggiungere Agnese, Silvia, Giordana, solo per citarne alcune. Sono tutte donne che non conosco personalmente, ma con le quali condivido gli stessi problemi, che, poi, penso siano comuni a tutte noi: conciliare, se possibile, il lavoro con la famiglia e, in particolare, i figli.
Ebbene, vorrei innanzitutto ringraziare queste amiche per la fiducia e la stima che hanno riposto in me. Per loro, dopotutto, sono una sconosciuta, eppure esse hanno percepito di essere sulla mia stessa lunghezza d'onda.
In secondo luogo, vorrei precisare che la mia scelta controcorrente non fa di me una eroina: come ho più volte precisato, mi sono limitata a seguire il mio istinto. Solo il futuro saprà dirmi se ho preso o meno la decisione giusta.
Oltre ad essere lusingata dai numerosi messaggi di approvazione e solidarietà che ho ricevuto negli ultimi due anni e mezzo, mi sono convinta che, seppure dal piccolo della mia esperienza, possa essere di aiuto a tutte quelle persone e, in particolare, quelle donne che, ad un certo punto del loro cammino, si trovano di fronte ad un bivio e non sanno quale strada scegliere.
Non pretendo di avere le risposte ai problemi altrui, ma il feedback che ho ricevuto dalle amiche testè citate mi spinge a mettere a disposizione degli altri la mia modesta esperienza di vita, per quanto minimo possa essere l'ausilio che essa può generare.
Ecco perché dalle pagine mio blog, invito tutti voi a contattarmi qualora vogliate scambiare due chiacchiere e confrontare la vostra esperienza con la mia.
Potete farlo per e-mail, all'indirizzo silvana.planeta@libero.it o per telefono, al 329-2335329.
Del resto, i miei recapiti sono pubblici e facilmente reperibili su internet (vedi anche Facebook, Twitter, Blogger).
Un carissimo saluto ed un sincero augurio di buona Vita!