lunedì 25 febbraio 2013

Di chi sono i nostri figli?

Il tema di oggi è molto delicato, e riguarda il tempo che noi mamme dedichiamo alle nostra prole.
Non tutti i figli hanno la fortuna di avere a disposizione la loro mamma 24 ore su 24, poiché, molte donne sono costrette a lavorare per dare il proprio contributo ad una famiglia che, ormai, con un solo stipendio non riuscirebbe più a sbarcare il lunario.
Questa deplorevole condizione costringe le donne lavoratrici ad affidare i propri figli, anche in tenerissima età, a nidi, a baby sitter e, nella migliore delle ipotesi, ai nonni. Ormai questa prassi è divenuta scontata, come se, allo stesso modo, fosse scontato per un bambino, privato della presenza e delle premure della SUA mamma, trovare in altri, fossero pure i nonni, un soddisfacente surrogato a colei che per LUI è insostituibile.
Talvolta, simili situazioni sfociano, con il passare degli anni, in frustrazioni o, peggio, in comportamenti  che, genericamente, definisco asociali dei nostri figli. Possiamo incolpare di ciò la società, la scuola, le cattive compagnie, i media, ma, di fondo, l'origine di tali squilibri è da ritrovarsi nell'assenza della figura materna nei momenti più delicati della crescita dei figli.
Checché se ne dica, "i figli sono della mamma"! 




               

4 commenti:

  1. I tuoi figli non sono figli tuoi. Sono i figli e le figlie della vita stessa. Tu li metti al mondo ma non li crei. Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
    Puoi dare loro tutto il tuo amore, non le tue idee. Perché essi hanno le loro proprie idee.
    Tu puoi dare dimora al loro corpo, ma non alla loro anima; perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire, dove a te non è consentito entrare neppure in sogno.
    Puoi cercare di somigliare a loro ma non pretendere che somiglino a te. Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri… tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.

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  2. Sono assolutamente d'accordo. Questo bellissimo brano è tratto dalla famosa opera "Il Profeta" di Kahlil Gibran e si conclude affermando:

    "L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,

    e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.

    Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere;

    Perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco che sta saldo".

    Ecco, ciò che auspico per tutti i figli è di avere sempre alle proprie spalle un arco ben saldo.
    Grazie del tuo intervento e a presto.

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  3. E' anche un bellissimo film. Da vedere!

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  4. Non lo sapevo. Grazie della segnalazione, cercherò di provvedere al più presto. E, naturalmente, grazie delle visite nel mio blog!

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