Quando mi confronto con altre donne, in particolare se casalinghe, sento spesso ripetere: "Per me la casa è come una prigione. Qualunque pretesto va bene, purché mi permetta di uscire almeno una volta al giorno!"
Questo tipo di affermazione e, soprattutto, l'insoddisfazione che l'accompagna, mi lasciano spesso perplessa e un po' dispiaciuta per la situazione di disagio che queste donne quotidianamente vivono. Istintivamente, sorge in me la domanda: "Perchè le casalinghe si identificano come delle 'sepolte vive', piuttosto che come le regine delle mura domestiche?"
Eppure, la
casa non è soltanto il luogo fisico che ci
accoglie giorno dopo giorno, offrendoci riparo e ristoro. E’ questo, ma
anche molto di più di questo. E’ lo scrigno segreto dell’energia, della
vitalità e dell’empatia che tiene insieme la famiglia, è una sorta di
tempio in cui si celano e si proteggono con amore e premura gli
equilibri domestici, è il luogo dove la casalinga prepara il quotidiano
desinare, in un atto che va al di là del semplice sostentamento
alimentare, poiché quell’atto racchiude un mondo di significati ben più
profondi, che fanno di lei il vero fulcro della casa, la virtù fatta
persona che tutti i giorni dispensa la vita ai propri cari.
E voi, cosa ne pensate?
Cosa ne penso? Che qualche volta vorrei mettermi da parte e guardare. Semplicemente guardare... pasticcerebbero, farebbero casini, non troverebbero niente di quello che cercano (il marito poi neanche i calzini) però sopravvivrebbero. Ecco! In quel momento mi sentirei regina perchè potrei rilassarmi un attimo senza altri pensieri che me stessa. Forse me la godrei un po' di più!
RispondiEliminaLa casa comunque è sia prigione che reggia, sia schiavitù che libertà. Dipende dalla giornata. Dall0umore. Dalla stanchezza fisica e psichica.