sabato 12 marzo 2011

E spinning sia!

Cielo a pecorelle, pioggia a catinelle

Il proverbio di oggi è un omaggio alla saggezza antica, quella dei nostri avi e della nostra cultura contadina. In un tempo neanche troppo lontano, quando ancora non esistevano i satelliti, i media, internet e altri prodigi (o diavolerie, dipende dal punto di vista!) della moderna tecnologia, i nostri progenitori si affidavano all’osservazione dei fenomeni naturali per cadenzare le loro attività quotidiane. Ogni aspetto della loro esistenza rispecchiava il lento scorrere ed alternarsi delle stagioni che, attraverso segnali ben precisi, permetteva loro di pianificare l’organizzazione domestica. In questo modo, essi non si trovavano mai impreparati anche di fronte ad eventi imprevisti, anzi, rispettando i ritmi proposti dalla natura, conducevano una vita sana e dignitosa, che, oggigiorno, solo una valutazione superficiale può considerare miserabile e poco evoluta.
Mi ha fatto molto sorridere la notizia letta da varie fonti secondo cui i cittadini, soprattutto delle metropoli iperinquinate, si stanno attrezzando per creare una sorta di orto sui propri terrazzi, allo scopo di poter affermare con soddisfazione che anche loro hanno sane radici contadine! Ho sorriso con amarezza ed incredulità a questa novità non perché non apprezzi lo sforzo, entro le possibilità che sono concesse, di ritornare alle ancestrali origini, ma piuttosto perché l’uomo moderno ha smarrito del tutto l’istintiva simbiosi con la natura, e, con essa, anche la propria capacità di orientamento razionale nel dedalo della vita.
E adesso, dopo il proverbio, passiamo come sempre alla parte che più attendete, la narrazione delle mie gesta!
Il rientro a Napoli non aveva modificato la mia sana abitudine di praticare sistematicamente una qualche disciplina sportiva. Purtroppo, la città partenopea, o almeno il quartiere in cui risiedevo, non si prestava al jogging, soprattutto a causa del costante traffico che ne intasava le strade e della lontananza da strutture sportive adeguate allo scopo. Dovetti, pertanto, ripiegare sull’iscrizione in palestra. Ne cambiai due o tre in brevissimo tempo, in quanto, immancabilmente, rimanevo delusa dalla struttura in cui erano ubicate. Se vi chiedessi come immaginereste la vostra palestra ideale, sicuramente la logica e il buon senso vi condurrebbero alle seguenti conclusioni: luminosa, arieggiata, pulita, ampia, moderna. E, allora, mi chiedo perché tutte le palestre che ho frequentato, e non solo a Napoli, erano interrate, prive di luce naturale, di aria, obsolete e spesso anche igienicamente trascurate!
Alla fine approdai in un quartiere non proprio d’élite, anzi piuttosto in periferia, ma la struttura che visitai mi convinse in pieno: aveva tutta le caratteristiche minime richieste, anche se la sala attrezzi era un po’ piccola.
Tuttavia, poiché l’allenamento anaerobico finì con l’annoiarmi, decisi di provare una lezione di spinning, ossia di ciclismo al chiuso su bicicletta fissa. La bellezza di questo sport sta nel fatto che esso viene praticato con l’ausilio di un sottofondo musicale che accompagna di momento in momento la pedalata. La lezione, inoltre, si svolge in gruppo, sotto la guida di un istruttore che impartisce i ritmi di pedalata.
Anche se non poteva essere paragonato alla corsa attraverso la meravigliosa campagna toscana, lo spinning fu, tuttavia, in grado di regalarmi delle emozioni irripetibili, soprattutto grazie alla bravura dell’istruttore e alla scelta sapiente delle musiche che, di volta in volta, accompagnavano la lezione.
Lo sport, è risaputo, oltre che essere un allenamento fisico, rappresenta soprattutto una disciplina per la mente. Permette, man mano che la resistenza fisica si tempra, di porsi un nuovo limite da raggiungere e superare e, in quell’atto, oltre che fortificare il nostro corpo, alimentiamo anche il nostro spirito. La personale soddisfazione di aver fatto un passo in più rispetto al giorno precedente è come un buon brodo caldo per l’anima: ci rinfranca e ci infonde una sensazione di benessere e pienezza.
Allo stesso modo, lo spinning, oltre a costituire un allenamento durissimo ed impegnativo per il corpo, era al tempo stesso un'esplorazione dolce ed agile per la mente. Lo sforzo sopportato nelle pedalate era alleggerito dal meraviglioso viaggio dell’anima, che, presa per mano dalla musica, si sollevava sul fluire delle note in un volo alto, fuori dal tempo e dallo spazio. Si aveva davvero la sensazione di pedalare laddove si desiderava, attraverso campi verdi baciati dal sole e cullati dal vento, o lungo la riva del mare ritmicamente inondata dalla frescura degli spruzzi salati.
Una viaggiatrice anomala come me non poteva chiedere di meglio. E allora, benvenuto spinning!

1 commento:

  1. Bello
    una "disciplina" quella di un corpo sano in una mente sana che fa bene al cuore.
    Perchè è capace di creare i presupposti per una piena soddisfazione di sè e consentire all'anima di staccarsi dal corpo e volare.
    Un'esperienza di meditazione.
    Hai trasformato la mezz'ora in palestra in vera e propria meditazione.
    Eccellente.
    Ciao

    RispondiElimina