venerdì 18 febbraio 2011

"Lascia o raddoppia?"

Il riso fa buon sangue

Che questo proverbio contenga una grande verità lo sappiamo tutti, eppure spesso, troppo spesso, dimentichiamo di metterlo in pratica. Siamo oltremodo arrabbiati con la vita per concederci il lusso di una grassa risata! E la cosa più grave è che coscientemente ci ostiniamo a perseverare in questo stato di alienazione, piuttosto che dare una bella scrollata al nostro umore come si fa con una coperta piena di acari!
Ho letto di persone che hanno usato le risate come terapia nella lotta al cancro e sapete chi l’ha spuntata? Beh, alla fine, un soldato apparentemente inerme ma con una corazza luccicante e coriacea è riuscito a respingere un intero esercito di malefici invasori.
Personalmente, non mi sottraggo mai alla possibilità di fare un bel pieno di risate: le mie fonti preferite sono il grande Totò o il cartoon Wily Coyote, che trovo assolutamente irresistibili! Ma spesso anche io e mio marito cominciamo a ridere a crepapelle, partendo da una sciocchezza sulla quale poi si innesca una reazione a catena… basta che uno dei due alzi un dito, per voler aggiungere qualcosa alla situazione di per sé esilarante, che l’altro ha già rincarato la dose di risate, lacrime agli occhi comprese, senza neanche ricordare cosa aveva originato quel fiume in piena di allegria!
Alla luce di quanto detto, cosa dovreste fare adesso per migliorare il vostro umore e, di conseguenza, le vostre difese contro gli insulti delle malattie? Guardare un bel notiziario in TV o mettere su un DVD di Stanlio e Ollio?  
Per la cronaca… a casa mia non esistono apparecchi televisivi!
E adesso torniamo ai racconti della bancaria per caso!
Le tre settimane di formazione a Colle Val d’Elsa erano trascorse e l’ultimo di quei ventuno giorni era alla fine arrivato! Esso costituiva, come sapete, una scadenza fatidica per ciascuno di noi, in quanto avremmo appreso la filiale di assegnazione.
L’abbinamento dipendente–destinazione era stato digitato al computer e, poi, materialmente stampato da qualche solerte impiegato su indicazione del funzionario bancario di competenza. Quindi, il prezioso foglio era stato piegato e messo in una busta giallo ocra, a sua volta accuratamente sigillata. A recarla, nell’ultima tappa del suo iter, era il funzionario che per ultimo aveva vestito i panni del formatore.
Ho ancora viva nella mente l’immagine di quest’uomo sulla cinquantina, né alto né basso, né grasso né magro, insomma un tipo decisamente anonimo, ma incontrovertibilmente distinguibile nel suo incedere per un particolare che saltava subito all’occhio: un’appendice della sua mano destra, indovinate un po’ di quale colore? Ovviamente, giallo ocra!
Il latore della preziosa missiva si fermò al centro dell’aula e ci chiamò a raccolta: il momento era solenne!
Aprì lentamente la busta, facendo attenzione a non danneggiarne il contenuto e, quindi, con la gravità che si addice al Mike Bongiorno dei tempi d’oro, quello, per intenderci, del domandone finale a “Lascia o raddoppia?”, cominciò a snocciolare i tanto attesi abbinamenti! Si procedeva in ordine alfabetico, per cui immaginavo di essere posizionata nella parte bassa dell’elenco. Man mano che il funzionario dava voce alla parola scritta, andavo realizzando che il 95% delle destinazioni erano ubicate in Campania e, in particolare, a Napoli! “O Dio! no! fa’ che non capiti a Napoli, ti prego! fa’ che la mia destinazione sia Ischia!” Ero, ormai, talmente sedata dall’effetto “Toscana”, che l’idea di un eventuale rientro nella caotica città partenopea,  per quanto la mia città, mi si parava davanti come un terribile spettro.
L’unica possibile alternativa a Siena era Ischia, la meravigliosa isola verde che in passato avevo girato in lungo e in largo e per la quale era sbocciato un innamoramento simile nell’intensità e nel coinvolgimento a quello provato per la città toscana.
Con il cuore a mille, mentre andavo affollando la mente di queste rapide congetture, all’improvviso udii scandire il mio nome: “Planeta Silvana… Napoli, Agenzia di città n.6”!
Mi credete? Avrei preferito essere Daniele nella fossa dei leoni!

P.S. Sono molto curiosa di sapere chi è l’assiduo lettore o lettrice che, con cadenzata puntualità, mi segue nientemeno che da Singapore! Carissimo o carissima, se ci sei batti un colpo!

3 commenti:

  1. Ciao Silvana!Sai sono molto d'accordo sul fatto che ridere fa bene. Uno spirito allegro e pronto alla risata e' terapeutico!!!Ormai sono diventata un'assidua dei tuoi simpatici post!!
    Buonanotte!!!!

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  2. Ciao Silvana
    sto seguendo con attenzione il racconto di questa bella parte della tua vita.
    Continua così!
    Ormai mi ci sono talmente immedesimato che aspetto volentieri le prossime "puntate".
    Desidero ringraziarti per il premio che mi hai conferito.
    Ne sono veramente lusingato.
    Provvederò quanto prima a rappresentarlo sul mio blog.
    Sappi che ti "inseguo" sempre.
    Ciao.

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  3. ciao silvana grazie della tua visita sul mio blog non ho aperto da tanto .quando posso metto una ricetta,mi fa piacere se passerai ancora a farmi visita a presto
    Antonella

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