mercoledì 16 febbraio 2011

La chiamata alle armi è ormai vicina!

Al cuor non si comanda

Oggi sono romantica, anche se San Valentino è passato da qualche giorno! In realtà, per me il 14 febbraio 2011 è stata una giornata da dimenticare, non perché non sia innamorata (ho la fortuna di aver trovato la metà esattamente combaciante con la mia!), ma perché, piuttosto, me ne sono capitate di tutti i colori! La mattina si è aperta con un incidente che sembrava irrilevante, ma che, nelle ore successive, è risultato più grave del previsto: Carlo Alberto, il mio secondogenito di cui vi ho già parlato nel post “Lezione di vita”, stava interpretando Robin Hood con arco e frecce. Improvvisamente, Diego Maria, l’ultimo nato, 3 anni e mezzo, gli si è parato davanti ed è capitato (quando si dice la ciòrta, ossia, per i non napoletani connessi, la sorte!) proprio sulla traiettoria della freccia giocattolo che gli ha colpito l’occhio. Nel pomeriggio, il bimbo si lamentava ancora per il dolore e per la continua lacrimazione e, mentre ero con lui per fargli rivivere l’episodio dell’incidente così da esorcizzarlo, sento provenire dalla stanza accanto un rumore sordo e poi un pianto lacerante: Carlo Alberto, spinto per gioco dalla sorella maggiore Aurora, sette anni, era caduto all’indietro, rovesciando anche la sedia su cui si era accomodato, e, nel contraccolpo, aveva battuto il mento sul taglio della seduta, ferendosi profondamente. Fortunatamente, sono riuscita a tamponare la fuoriuscita di sangue, e dopo un paio d’ore la situazione è finalmente tornata alla normalità.
Alle sei del pomeriggio, mi chiama una cara amica napoletana, una signora sulla settantina rimasta vedova una decina di anni fa e tuttora pazzamente innamorata del marito. Ci siamo conosciute a Napoli, nel 2009, ed è stato, come suol dirsi, amore a prima vista (della serie, appunto, “Al cuor non si comanda!”). Al telefono Angela, questo il suo nome, esordisce dicendo: “Buon San Valentino, tesoro!”
Avessa sape’ chello che nun è succiess… (traduco: dovrebbe sapere quello che è successo…)
E adesso, dalle piccole tragedie quotidiane alla grande tragedia che stavo vivendo a Siena tra il 1997 e il 1998.
I mesi che seguirono al colloquio telefonico con l’Ufficio del Personale della Banca MPS furono una vera e propria agonia, in quanto ero praticamente sospesa in una dimensione senza tempo: fisicamente mi trovavo a Siena, ma la mia mente e il mio più profondo sentire erano in balìa di un vortice incontrastabile che li faceva precipitare sempre più in basso senza mai, tuttavia, toccare il fondo.
Ogni cosa mi era ormai invisa, anche le passioni a cui solo qualche mese prima mi dedicavo con energia e vitalità: correre era diventato insopportabile, per quanto mi sentivo le gambe incatenate; andare al cinema era uno sforzo, poiché i miei occhi desideravano solo il buio per illudersi di dimenticare; fotografare mi appariva un sacrilegio nei confronti di una città che stavo tradendo e che si sentiva tradita; frequentare gli amici era un vano palliativo che mi costringeva a vestire la maschera della serenità e della normalità, mentre dentro di me c’era un vulcano in implosione…
Continuavo a chiedermi, con ostinata ed insensata perseveranza, quale sarebbe stato il mio futuro, o, meglio, quale futuro avrei scelto per me stessa: qualora fossi stata arruolata nell’esercito dei montepaschini, avrei accettato la chiamata alle armi o avrei passato la mano, dovendo convivere, però, con il rimorso della rinuncia?
Sistematicamente, con animo sempre più ansioso, chiamavo l’Ufficio del Personale del Monte dei Paschi di Siena per essere aggiornata sullo scorrimento della graduatoria e, purtroppo, andavo via via realizzando che il conto alla rovescia era stato innescato…
Eravamo alla fine degli anni Novanta, si cominciava già a sentire aria di crisi, eppure la banca toscana allargava in tutta Italia la sua rete di filiali, in special modo al Sud, e, di conseguenza, aveva bisogno di nuova forza lavoro. Tutto ciò non faceva altro che rafforzare, se possibile, quella che ormai era una certezza: prima o poi, ma prevedevo in un futuro alquanto prossimo, la chiamata sarebbe arrivata anche per me!

3 commenti:

  1. Giornata movimentata, quella di San Valentino!!!! E' un piacere leggerti!!!! Passero' spesso a trovarti!!

    RispondiElimina
  2. Grazie, Dory! Ti aspetto quando vuoi e complimenti ancora per le tue bellissime creazioni!

    RispondiElimina
  3. Rieccomi!!! Vai a vedere sul mio blog! C'e' una sorpresa x te!

    RispondiElimina