lunedì 14 febbraio 2011

Buon viso a cattivo gioco

Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce (Lao Tsu)

La citazione di oggi è davvero impegnativa. Non so se riuscirò ad esprimere delle riflessioni all’altezza del significato profondo che essa racchiude.
A leggermela è stato mio marito, aprendo a caso un’agenda del 2011 che lui stesso mi ha regalato. Appena l’ho sentita, ho pensato che dovevo assolutamente inserirla nel blog.
Immaginate una foresta sconfinata, immersa nei rumori ovattati della natura… immaginate quanto tempo essa abbia impiegato per divenire quell’incredibile miracolo vivente… immaginate quanti piccoli, infinitesimali processi naturali si avvicendino ogni istante per generare quel risultato…
Eppure, il meraviglioso spettacolo che si apre dinanzi ai nostri occhi ci appare scontato, quasi dovuto. Non siamo in grado di percepire il portento della natura, in quanto non siamo allenati alla gratitudine verso ciò di cui disponiamo gratuitamente, verso ciò che silenziosamente, ma alacremente, ogni giorno lavora anche per il nostro benessere.
La nostra attenzione è, invece, prontamente catturata dal clamore, dalla chiassosità becera. Disperdiamo le nostre energie, focalizzandoci sull’apparenza rumorosa e vistosa, quella dell’albero che cade, per l’appunto, senza renderci conto di essere circondati da tutto un mondo sommerso e silente che è lì per noi, senza nulla chiedere o pretendere.
L’invito di oggi è, allora, quello di rallentare i ritmi frenetici della nostra esistenza, concedendoci ogni mattina un paio di minuti di riflessione, durante i quali esprimere dal profondo di noi stessi la gratitudine per ciò che abbiamo e per ciò che ci circonda, fosse anche soltanto (per modo di dire!) il sole che splende in cielo! Vi garantisco che prestare la dovuta attenzione e mostrare riconoscenza verso le piccole cose della quotidianità, quelle che non fanno rumore e che normalmente diamo per scontate, ci farà sentire in pace con noi stessi e ci predisporrà positivamente verso la vita.
E adesso a noi! Dopo un periodo molto stressante, in cui ero stata combattuta tra mille dubbi ed incertezze, arrivò il giorno della prova orale per la selezione al Monte dei Paschi.
La prova si teneva a Siena, presso alcuni locali di proprietà della banca. I convocati erano una ventina al giorno, esaminati da una commissione interna.
I risultati sarebbero stati resi noti solo dopo aver espletato tutte le prove orali, con un comprensibile ulteriore margine di tempo necessario a stilare la graduatoria.
Quel giorno ero particolarmente agitata, eppure di esami ne avevo già sostenuti nella mia vita!
L’ansia era dovuta non tanto alla naturale tensione che si accompagna a situazioni del genere, quanto, piuttosto, alla consapevolezza che stavo con le mie stesse mani recidendo il cordone ombelicale che mi legava a Siena, per essere scagliata in un nuovo mondo che chissà quali sorprese mi avrebbe riservato…
L’ignoto, che in altre circostanze mi avrebbe affascinato, in quel frangente mi gettava in uno stato di prostrazione e di sconforto senza pari, in quanto sapevo che avrei dovuto ingabbiare il mio spirito, troppo abituato alla libertà, in una maglia intricata di orari, scadenze e regolamenti…
Ma, soprattutto, sapevo che l’ignoto mai e poi mai avrebbe contemplato Siena.
Nonostante ciò, come è mia abitudine, diedi il meglio di me anche in quella prova così invisa. Non ricordo esattamente come si articolò e quanto durò, tuttavia, ricordo la sensazione che mi lasciò: un gran vuoto e, naturalmente, la trepidazione di conoscerne l’esito, in quanto esso avrebbe segnato anche la mia sorte!
Le settimane che seguirono furono simili ad un incubo in cui mi muovevo senza alcuna meta, in balìa delle onde di un mare imperscrutabile ed ingovernabile. Questa situazione, oltre ad agitarmi, mi infastidiva molto, in quanto andavo realizzando che ben poco era nelle mie facoltà per controllarla. Oltretutto, ero furiosa con me stessa poiché sapevo, che in fondo in fondo, ero stata io a cacciarmi in quel guaio!
Ma ormai ero in ballo e non potevo fare altro che buon viso a cattivo gioco…

3 commenti:

  1. Ciao sono Giancarla di cuoche a casa tua, trovo interessanti i tuoi pensieri, e come li esprimi, complimenti, hai per caso anche un passato da scrittrice??? Certo che non mi puoi lasciare senza seguito, a quando la prossima puntata? Intanto ti seguirò come amica, a presto!

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  2. Carissima Giancarla, ti ringrazio delle belle parole e spero che ci manterremo in contatto...
    Non ho mai scritto prima d'ora, ma la mia mente era diventata così affollata di pernsieri e di emozioni che, alla fine, ho deciso di condividerli con gli altri.
    Se vorrai continuare a seguirmi, sappi che pubblico un post al giorno, eccetto la domenica dedicata interamente alla mia famiglia.
    Ti aspetto, ma conta anche tu sulle mie visite! Complimenti ancora per il tuo blog!

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  3. Conosco i segni dell'antica fiamma.
    (Virgilio poeta latino 70-19 a.C.), Eneide, IV, 22.

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